Con Cross and Hammer, i Midjungards ci trascinano in un paesaggio sonoro ancestrale, dove cristianesimo e paganesimo si affrontano come forze primordiali in un duello eterno. È un brano che vive di contrasti: la luce della croce che arde nei campi assolati contro l’ombra del martello che risuona nei boschi, tra nebbia, canti liturgici e urla di dèi dimenticati. Non è solo musica, è una visione.
Il singolo è tratto dall’album Ravens and Eagles, un’opera che affonda le radici nel passato gotico ed esprime un’evoluzione potente nel sound della band. Se da un lato restano le melodie moderne che li contraddistinguono, dall’altro l’approccio si fa più cupo, spingendosi nei territori del black metal senza rinunciare a struttura, atmosfera e racconto.
Registrato e mixato ai prestigiosi Finnvox Studios con la supervisione di Leevi Kohonen, e masterizzato da Mika Jussila, l’album è un lavoro di altissima qualità tecnica e visiva. I titoli della tracklist – Ansis’s Wrath, Teiws’s Sword, From Slaves to Kings – suggeriscono un immaginario epico e mitologico, tra vendetta, battaglie e transizioni storiche segnate dal sangue e dallo spirito.
La musica dei Midjungards non è solo da ascoltare: è da evocare. Ogni brano è un rituale, ogni accordo un passaggio tra mondi. Cross and Hammer ne è il manifesto più chiaro: una danza tra voci antiche, un lamento che diventa marcia, un silenzio che risuona nel cuore delle foreste.
Per chi cerca un metal che sa essere profondo, narrativo e feroce al tempo stesso, i Midjungards offrono un’esperienza totale. E in un’epoca di rumore sterile, questa è già una conquista.