Dietro lo pseudonimo evocativo di Breathing Statue si cela Ilari Halonen, musicista finlandese capace di coniugare l’energia della scena elettronica con una sensibilità profonda e viscerale. Il suo nuovo singolo “Tears My Heart”, tratto dall’EP Pandora’s Box, è un esempio potente di questa sintesi: un brano che miscela il devastante impatto del tearout dubstep con chitarre dal sapore rock e un messaggio intimo di guarigione interiore.
Il pezzo nasce da un’esperienza personale di trauma e resilienza. Halonen, che di giorno lavora come musicista in una chiesa a Joensuu, in Finlandia, qui trasforma il dolore in un’urgenza sonora: bassi distorti, drops incisivi e una tensione costante che si scioglie nel messaggio finale di speranza. La struttura del brano è pensata per colpire, scuotere, purificare.
Ma Breathing Statue non è solo impatto: è anche coerenza artistica. Con oltre sette tra album ed EP all’attivo, una discografia che attraversa breakbeat, drum & bass, EDM e dubstep, Halonen dimostra una padronanza rara e un gusto compositivo che affonda le radici nella cultura dei videogiochi anni ’90 e nell’elettronica sperimentale.
Tears My Heart è una confessione gridata al mondo, ma anche un invito: quello a trasformare la fragilità in musica, la rabbia in battito, la memoria in catarsi. Breathing Statue guarda oltre la Finlandia, puntando alle grandi platee internazionali. E noi, nel frattempo, ci lasciamo travolgere.