Il 28 marzo 2025 segna l’uscita di “We Are the Clock Ourselves Again”, l’ultimo singolo del progetto Bedolina, guidato dall’autore e musicista statunitense Ken Gould. Un brano che non è solo musica, ma una dichiarazione di intenti artistici: un viaggio sonoro tra elettronica sperimentale, indie rock e pop d’autore, nato da una visione lucida e insieme visionaria del nostro tempo.
Un progetto nato nel silenzio del mondo
La storia di Bedolina ha inizio poco prima del lockdown del 2020, quando Gould porta i suoi primi quattro brani presso i rinomati studi Miner Street Recording di Philadelphia. È lì che prende vita l’universo sonoro di Bedolina, grazie alla collaborazione con due nomi noti della produzione musicale indipendente americana: Brian McTear (Kurt Vile, Sharon Van Etten) e Matt Poirier (Clap Your Hands Say Yeah, So Percussion). Ma è proprio la pausa forzata della pandemia a dare al progetto la possibilità di maturare con calma, lasciando che Ken Gould approfondisca tematiche e sonorità con rara introspezione.
Collaborazioni d’eccellenza e suoni stratificati
Nel frattempo, la sospensione dei tour mondiali consente a musicisti di fama internazionale come Charlie Hall e Robbie Bennett (entrambi membri di The War on Drugs) e Frank McElroy (Dr. Dog) di unirsi al progetto, arricchendone ulteriormente la profondità strumentale. Il risultato è un sound affascinante, stratificato, capace di muoversi con disinvoltura tra momenti di rarefatta elettronica e improvvisi slanci di energia rock.
“We Are the Clock Ourselves Again” si inserisce perfettamente in questo percorso: una riflessione musicale sul tempo, sulla nostra percezione del mondo e sul ruolo dell’essere umano in una realtà distorta e a tratti surreale. Il brano anticipa l’uscita dell’album Bedolina, che affronterà temi complessi come il surrealismo quotidiano, l’ascesa dei fascismi contemporanei e il senso di smarrimento nell’era digitale.
Un titolo, una visione
Il titolo stesso del brano è emblematico: “We Are the Clock Ourselves Again” suggerisce una sorta di ritorno all’origine, una riconnessione con ciò che scandisce davvero il nostro tempo interiore. È un invito a riappropriarsi della propria umanità, in una società che tende sempre più alla meccanizzazione e alla disconnessione emotiva.
Un artista da tenere d’occhio
Con Bedolina, Ken Gould dimostra non solo una raffinata sensibilità artistica, ma anche una straordinaria capacità di raccontare il presente con occhi critici e cuore aperto. La sua musica si colloca a pieno titolo nel panorama dell’indie sperimentale americano, ma con una voce unica e riconoscibile, capace di parlare a chi cerca contenuti profondi e sonorità nuove.
In attesa dell’uscita dell’album completo, “We Are the Clock Ourselves Again” si presenta come un primo, potente assaggio di ciò che Bedolina ha da offrire: musica che fa pensare, che emoziona e che – soprattutto – non ha paura di osare.
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