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Straight To Pain – Cycles (2019)

“Un Viaggio Sonoro tra Melodic Death e Metalcore”

Formatisi nel 2009, i Straight To Pain sono una band italiana che ha saputo mescolare con maestria le sonorità del Melodic Death Metal e del Metalcore, dando vita a un suono distintivo e fresco. Il loro secondo album, Cycles, uscito il 25 ottobre 2019 per Hellbones Records, è un viaggio sonoro che cattura l’attenzione fin dai primi ascolti, grazie alla loro capacità di sperimentare e innovare all’interno di questi generi.

L’album si apre con “Recalling Lifetime”, una traccia introduttiva che esplora atmosfere synth anni ’80, creando una base emotiva su cui si innesta un assolo di chitarra melodico, quasi inquietante, prima di sfociare nel brano successivo. Con “Shaping The Existence”, la band inizia a combinare la melodia synth con chitarre distorte più pesanti, creando una fusione di sonorità moderne che si adattano perfettamente alle dinamiche del Metalcore e del Melodic Death. L’uso di due linee vocali, una grave e una medio-alta, aggiunge intensità e profondità al brano, creando un contrasto interessante con la potenza degli strumenti.

In “Superior Condition”, i Straight To Pain mostrano la loro abilità di evolvere il sound, mantenendo saldi i legami con le radici del Melodic Death, pur spingendosi verso un approccio più vicino al Metalcore. La voce pulita, più bassa rispetto alla norma, offre una freschezza al brano che lo distingue dalla maggior parte delle band del genere, mentre le chitarre, sempre impeccabili, dominano la scena con assoli armoniosi che chiudono la traccia.

La canzone “Rith The Awakener” è un’altra prova delle capacità della band di combinare brutalità e melodia. Il ritorno a linee vocali più profonde e distruttive, unite a passaggi di voce pulita, crea una tensione che si intreccia perfettamente con la potenza degli strumentali. Questo mix di elementi è ciò che rende i Straight To Pain una band interessante e originale nel panorama del Melodic Death Metal.

A metà dell’album, “Before The Abyss” segna una pausa atmosferica con il suo approccio ambientale e l’uso di chitarre acustiche, prima che la band riprenda con “Down At The Roots Of The World”, una traccia che intensifica la brutalità dei temi melodici, portando l’album a un livello di malinconia ancora più marcato. L’intero lavoro è costruito attorno a una continuità di melodie che non solo arricchiscono ogni traccia, ma contribuiscono anche a dare all’album una sensazione di coesione, quasi come se fosse un’unica narrazione musicale.

I Straight To Pain riescono a mescolare generi in modo fluido, creando un’esperienza unica per gli ascoltatori. Il loro approccio originale e il loro sound in continua evoluzione permettono a Cycles di attrarre una vasta gamma di fan del Metal. Con un songwriting solido, una produzione curata e una band che sa come usare la propria tecnica per emozionare, Cycles è un album che merita attenzione e che consiglio vivamente di ascoltare più volte.

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