Vault Lab

“Vad blir kvar” – Big Fish

Con “Vad blir kvar” (Cosa resterà), i Big Fish, gruppo industrial punk di culto svedese, tornano a toccare le corde dell’anima con una ballata oscura e ondeggiante, un salmo sulla transitorietà e la perdita, ma anche sulla speranza e la continuità. Dopo l’acclamato album di ritorno “Kalla döda drömmar” (Freddi sogni morti) del 2022, la band di Uppsala si presenta con un singolo che arriva giusto in tempo per la vigilia di mezza estate – o forse per le riflessioni del giorno di mezza estate.

Il brano nasce da un’esperienza profondamente personale e dolorosa vissuta dal paroliere e cantante David Giese, costretto a sgomberare la casa della sua infanzia per la madre, a cui è stata diagnosticata la demenza. “Vad blir kvar” diventa così una sorta di canto di lavoro, un’elaborazione del lutto e della perdita. Giese racconta come la canzone sia nata spontaneamente, durante un viaggio in auto verso Uppsala: un’epifania improvvisa, una necessità di fermarsi per non dimenticare le parole che gli si affollavano nella mente. La stessa sera, l’incontro con Tomas nella sala prove di Ekeby, la composizione della melodia e la registrazione immediata. La demo di quella sessione è sorprendentemente vicina alla versione finale, con l’aggiunta di una traccia di percussioni improvvisata con bottiglie di plastica su un bidone di petrolio.

La difficoltà di catalogare i Big Fish in un genere preciso è una caratteristica che li accompagna fin dalla loro formazione nel 1988. La giornalista Johanna Paulsson li ha definiti “una sottocultura a sé stante”, sottolineando la loro originalità e la capacità di sfuggire alle etichette. “Vad blir kvar” conferma questa peculiarità, mescolando elementi industrial, punk e folk in un brano intenso e malinconico. La voce di Giese, profonda e espressiva, si fonde con le sonorità cupe e evocative create da Rudström, Iverhed ed Eriksson. La traduzione del testo, inclusa nel comunicato stampa, rivela una riflessione poetica e amara sulla caducità della vita, sulla vanità delle tendenze e delle scelte, sulla persistenza di ciò che è essenziale. “Cosa resta?” si chiede Giese, offrendo immagini potenti e contrastanti: braci mai spente, fiumi di sangue che non si raffreddano, quattro litri di polvere, canzoni che non smettono di suonare, atomi che si riorganizzano, sogni unici eppure simili a quelli di tutti, otto rimorchi di cianfrusaglie destinate alla discarica, gracchi di cornacchie, colori del tramonto, parole pronunciate a teatro, figure di potere e persino il fratellino morto del gatto. La canzone si chiude con un’immagine suggestiva e straniante: la luce di una stella che, in alcuni giorni, arriva a pochi centimetri dal cervello, e altri giorni in cui tutto oscilla e vibra, in un equilibrio precario tra esistenza e nulla.

“Vad blir kvar” è il primo assaggio di un nuovo album, “Fyra liter stoft” (Quattro litri di polvere), previsto per la primavera del 2025. Se questo singolo è un’indicazione, il nuovo lavoro dei Big Fish si preannuncia come un’opera profonda e significativa, capace di toccare le corde più intime dell’animo umano. Un brano che invita alla riflessione, un’esplorazione sonora che ci ricorda la fragilità dell’esistenza e la necessità di dare valore a ciò che veramente conta. Un ascolto consigliato a chi cerca musica che non si limiti all’intrattenimento, ma che sappia emozionare e far pensare.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Carrello