Un’epopea sonora, un film che si svela all’ascoltatore nel momento più propizio per comprenderlo. “Colori dell’Apocalisse” è un’opera che affonda le sue radici nelle profezie di Giovanni, un viaggio alla scoperta della verità che conduce fuori dalla schiavitù della bestia. L’artista, attraverso il suono, vuole risvegliare l’umanità, invitandola a vivere nel “paese della Parola” e a comprendere le antiche profezie.
Il numero 666, simbolo del governo romano, di Nerone e dei papi che si sono autoproclamati falsi profeti, viene qui evocato come emblema di un potere che ha schiavizzato la Terra, falsificando messaggi e comandamenti, devastando la purezza e l’amore originario. L’artista pone l’umanità di fronte a una scelta cruciale: credere in Dio o nell’uomo, poiché non si possono servire due padroni.
Il momento di estirpare le zizzanie assume un significato profondo e personale, riferendosi alle dottrine e ai rituali sacramentali in cui l’artista è cresciuto. Con un’energia rinnovata, egli strappa via le radici di queste zizzanie da ogni piano energetico e materiale della sua esistenza e coscienza, segnando una transizione simbolica dall’energia alla materia.
Un evento significativo ha accompagnato la composizione di questo brano: il passaggio di quattro aquile sul campo dell’artista. Un segno importante, interpretato come una conferma della verità che egli semina nel suo giardino, estirpando le erbacce per far germogliare la bellezza, sia sul terreno che nella coscienza.
Il punto cruciale di questo percorso è riconoscere la causa del male in sé stessi e trovare il coraggio di superarlo. La condanna al peccato non ci rende malvagi; il male risiede nell’attitudine di ogni essere verso il beneficio diretto solo a se stesso. Da qui nascono le istituzioni religiose che accumulano valori materiali allontanandosi da quelli spirituali, generando un senso di paura nei loro sudditi.
Questa canzone è un inno di forza per ogni essere che condivide questo pensiero, che comprende di poter essere nato in un sistema di valori sbagliato solo perché nessuno possa scoprire la fonte di divinità che scorre nel cuore di ognuno. “Colori dell’Apocalisse” è un invito alla consapevolezza, un grido di libertà interiore, un’esplorazione sonora che conduce verso la verità celata nel profondo di ogni anima.
Recensione: Colori dell’Apocalisse
“Colori dell’Apocalisse” è un’opera intensa e potente, un viaggio sonoro che tocca corde profonde dell’anima. L’artista, con la sua musica evocativa e i testi carichi di significato simbolico, ci conduce in un’esplorazione interiore, invitandoci a riflettere sulla nostra relazione con il divino e con il potere. La musica, suggestiva e ricca di sfumature, crea un’atmosfera avvolgente, che ci trasporta in un universo sonoro denso di emozioni. Il brano è un inno alla libertà interiore, un invito a riconoscere e superare il male che si annida in noi stessi e nel mondo circostante. “Colori dell’Apocalisse” è un’opera che non lascia indifferenti, un’esperienza sonora che stimola la riflessione e la ricerca della verità. Un ascolto consigliato a chi cerca musica che parli all’anima e che inviti al cambiamento.