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Recensione – Death Structure e il nuovo album “Le Déni”

La scena Modern Death Metal francese continua a dimostrare la sua forza con i Death Structure, un quartetto proveniente da Lille che ha saputo conquistarsi un posto di rilievo grazie a una proposta musicale potente, oscura e ricca di intensità. Dopo aver lasciato il segno con l’EP “Asphyxiate” (2017) e il primo album “Paroxysm” (2021), la band torna nel 2025 con il loro nuovo lavoro, “Le Déni”, supportato dall’etichetta M&O Music.

L’Essenza dei Death Structure: Brutalità e Profondità

Fondati nel 2016 da Sébastien Delcroix (basso) e Simon Ranwez (chitarra e voce), i Death Structure hanno sviluppato un sound che fonde le caratteristiche del Brutal Death con elementi Modern Metal, creando un universo musicale dove le ritmiche serrate e le melodie profonde si scontrano in un perfetto equilibrio tra ferocia e atmosfera. Con l’arrivo di Charly Leroy alla voce e Maxime Goemaere alla batteria, la band ha consolidato una lineup capace di esprimere tutta la potenza del proprio stile.

Sin dagli esordi, la band ha mostrato una forte attitudine alla sperimentazione, senza mai perdere l’aggressività tipica del genere. Il brano “Principal Waste”, tratto dall’EP “Asphyxiate”, è stato un chiaro manifesto dell’impegno della band nel denunciare l’impatto dell’uomo sull’ambiente, mostrando che dietro l’implacabile brutalità del loro sound si cela anche una profonda coscienza sociale.

“Le Déni”: Un Viaggio Sonoro tra Oscurità e Riflessione

Con il loro secondo album “Le Déni”, i Death Structure spingono ancora oltre i confini del proprio sound, offrendo un’opera che combina potenza distruttiva e arrangiamenti atmosferici, costruendo un’esperienza sonora totalizzante. Le chitarre affilate e le ritmiche serrate creano un muro sonoro impenetrabile, mentre la batteria si muove tra pattern tecnici e breakdown devastanti, mettendo in risalto la brutalità della band.

Dal punto di vista tematico, l’album esplora il concetto di negazione e rifiuto, affrontando tematiche di alienazione, distruzione e declino umano, il tutto accompagnato da testi cupi e profondamente evocativi. La band riesce a equilibrare la sua natura più aggressiva con melodie sinistre e atmosferiche, creando un’opera che non è solo violenta, ma anche riflessiva e immersiva.

Live e Impatto sulla Scena Metal Francese

I Death Structure non si limitano a impressionare in studio, ma si sono affermati anche sul palco, partecipando a importanti festival come Haeresis Metal Fest, Aütfëst e Douai Brutal Fest, oltre a numerose date nei club francesi e in Belgio. La loro presenza scenica è caratterizzata da una potenza devastante, un’energia che travolge il pubblico e una coesione strumentale impressionante, elementi che li hanno resi un nome di spicco nella scena underground europea.

Il successo di “Paroxysm”, riconosciuto nella categoria “Violence” da Les Triomphes du Metal Français 2021, è stato solo l’inizio per la band, che con “Le Déni” si appresta a consolidare ulteriormente la propria reputazione e a espandere il proprio pubblico a livello internazionale.

Conclusioni

Con “Le Déni”, i Death Structure si confermano una delle realtà più promettenti del Modern Death Metal europeo. Il loro sound è una miscela letale di potenza, tecnica e atmosfera, un viaggio attraverso la brutalità più assoluta e la profondità emotiva. Se amate il metal estremo che unisce ferocia e contenuto, questo album è un must!

🔗 Segui i Death Structure sui loro canali ufficiali:
🌍 Sito ufficiale: www.deathstructure.com
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🎧 YouTube: Death Structure Official
📩 Booking & Management: deathstructureband@gmail.com

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