Napoli, una città di contrasti, di luci e ombre, di mare e lava. Berlino, con le sue fredde geometrie e il battito incessante del suo cuore elettronico. Due mondi apparentemente inconciliabili, uniti da una ferita comune e da un suono che pulsa come un rito arcano. È in questo crocevia di ideologie e sensibilità che nasce SONNERMESCH, un progetto musicale tanto unico quanto controverso, formato da due musicisti che rispondono solo alle iniziali: G. e C.
Nella promo ricevuta tramite mail, non abbiamo moltissime informazioni se non la genesi del progetto e la sua evoluzione: una storia interessante e bellissima su una genesi di un progetto che definire strano ed atipico è volergli fare un complimento.

L’origine della loro amicizia e del progetto può essere definito come un paradosso vivente. Il duo fece la conoscenza in territorio neutrale, ossia in Ungheria, durante una violenta manifestazione politica che vedeva alleanze internazionaliste contro quelle nazionaliste convinte, culminato in uno scontro con la polizia sanguinosissimo qualche anno fa.
G., napoletano, anarchico convinto, e C., teutonico, nazionalista, con lo sguardo severo e il portamento di chi difende una patria interiore più che geografica, si trovava sull’altra barricata: Entrambi agitavano il loro vessillo nero, colore che contriddistingue sia l’anarchismo che il patriottismo, tra cori e fuochi. Il loro scontro non fu di idee, ma fisico: spinte, urla, fino a che una carica brutale della polizia li mise entrambi a terra, feriti e sanguinanti.
È strano come il dolore possa diventare collante. Nella confusione, G. si offrì di aiutare C. a rialzarsi, ignorando per un attimo il suo disprezzo per tutto ciò che l’altro rappresentava. C., con riluttanza, accettò quella mano. Rifugiatisi in un vicolo lontano dalla folla, condivisero ragionamenti e silenzi. Entrambi ritenevano distrittutivo il comportamento di entrambi gli schieramenti: tanti anni di lotte per niente, spazzati da un sistema evidentemente più forte dei loro ideali.
In quei momenti nacque qualcosa che andava oltre le parole: un riconoscimento reciproco, una comunanza nel caos. Negli anni si tennero in contatti con sporadiche visite a concerti, a mostre e unirono la loro amicizia ancora di più sino alla comunanza progettuale che vi stiamo esponendo in queste righe. Dieci anni di evoluzione e di amicizia sono passati da quel momento ed il duo ora più forte di prima, ne condivide i valori, che alcuni credono che sia un paradosso o un ossimoro, ma che in realtà permeano ogni singola foto, canzone di questo demo che abbiamo tra le mani.
Il nome del progetto, SONNERMESCH, è il primo simbolo della loro strana alchimia. Deriva da una fusione di riferimenti mistici e pagani, entrambi i membri di questo progetto sono stati sempre accomunato da uno spiritualismo ed un etenismo che prescinde le loro differenze: il sole (Sonne in tedesco), simbolo di forza vitale, e l’uomo (Mensch), come creatura imperfetta e in cerca di trascendenza. Il nome richiama le tradizioni anarchiche e tribali che rifiutano ogni gerarchia non naturale, ma mistica, difatti può essere inteso anche come un omaggio alle radici europee e alla ricerca di un’identità spirituale perduta.
l termine Sonnermensch (talvolta reso come “Uomo solare”) è un concetto che si inserisce nel quadro ideologico e filosofico di alcune correnti del pensiero utopico e spiritualista del XX secolo. Si tratta di un ideale di uomo superiore, spesso associato a una dimensione divina o trascendente, in cui l’uomo realizza una piena fusione con forze cosmiche e naturali, raggiungendo una condizione di suprema potenza, armonia e autorealizzazione. L’idea si ispira, almeno in parte, al superuomo nietzschiano (Übermensch) e al panismo D’Annunziano di trascendenza verso una Umanità Nuova, termine non a caso inserito, siccome richiama una nota rivista anarchica.
Nel contesto del Sonnermensch e delle ideologie ad esso collegate, la morte non è considerata un destino naturale e inevitabile, ma il nemico supremo da sconfiggere. Questo approccio si collega a visioni del mondo che vedono l’uomo come protagonista assoluto della storia e del cosmo, chiamato a dominare non solo la natura ma anche i limiti biologici della propria esistenza. La morte rappresenta il simbolo della debolezza e dell’imperfezione che il Sonnermensch è destinato a superare.
L’idea del Sonnermesch, curiosamente come il progetto in questione, unisce tre mondi: il mondo nazionalista, il mondo anarchico ed il mondo cosmista: un nome azzeccato per un progetto che, almeno superficialmente, vive di divergenze e ossimori sin dal suo concepimento.
l concetto di uomo solare può essere esplorato attraverso tre lenti ideologiche differenti: cosmista, anarchica e nazionalista, ciascuna interpretandolo in modo radicalmente diverso.
In chiave cosmista, il Sonnermensch rappresenta l’ideale dell’umanità evoluta e liberata, capace di superare i limiti biologici attraverso la scienza, la tecnica e il progresso, con una forte enfasi sulla trasformazione radicale dell’individuo e della società. Questo concetto si ricollega all’idea della resurrezione dell’uomo nuovo, che non dipende da un’entità divina ma dal potere dell’umanità stessa di elevarsi, come auspicato da figure come Nikolai Fedorov, dove l’immortalità e la liberazione dalla morte sono possibili grazie al progresso scientifico e tecnologico.
In una prospettiva anarchica, tuttavia, l’idea di un “uomo nuovo” si distacca dalla visione cosmista, riflettendo piuttosto una liberazione dalla coercizione sociale e politica. Qui, l’individuo non è visto come una figura superiore, ma come qualcuno che ha raggiunto una profonda autonomia interiore, libera dalle strutture oppressive dello Stato e del capitalismo. L’anarchismo propone un’autoemancipazione che abbraccia la cooperazione e l’uguaglianza, piuttosto che l’individualismo o la ricerca del dominio.
Al contrario, in una prospettiva nazionalista, il Sonnermensch assume una dimensione biologica e gerarchica, dove l’uomo evoluto è visto come un superuomo appartenente a una nazione o a una stirpe di uomini superiori. Nella visione nazional-socialista, il Sonnermensch non è solo un individuo che supera la morte, ma rappresenta l’apice della stirpe di uomini-dio iperboreo.
Così, mentre il cosmismo e l’anarchismo vedono nel progresso e nella liberazione umana degli ideali di emancipazione e trasformazione universale, il nazionalismo utilizza lo stesso concetto per giustificare l’autoritarismo e l’esclusione, basandosi su una visione elitista.
Anche se il concetto di Sonnermensch è principalmente legato a ideologie totalitarie, si può trovare un parallelo concettuale nell’anarchismo in un senso molto diverso. L’anarchismo non cerca una figura mistica o divina, ma piuttosto un individuo che realizza pienamente la propria libertà e autonomia, libero dalle strutture di oppressione. La scienza e il progresso possono essere visti come mezzi per questo scopo, ma solo se sono al servizio della giustizia sociale e della liberazione collettiva, non come strumenti di dominio o perfezionamento razziale.
Quindi, pur condividendo alcuni temi relativi all’emancipazione dell’individuo e al superamento dei limiti naturali, il Sonnermensch nel contesto anarchico assumerebbe connotati che enfatizzano la cooperazione, l’uguaglianza e la liberazione collettiva, piuttosto che l’individualismo mistico.
Nonostante le divergenze ideologiche che li accomunavano inizialmente, entrambi condividono una visione disillusa della politica tradizionale, durante gli anni, hanno ricercato il sincretismo ideologico plasmandosi a vicenda ed allontanando le loro divergenze iniziali, come uomini nuovi: Le loro idee si intrecciano in un sincretismo radicale, che ha sposato ideologie sincretiche come il nazional-anarchismo ed il comunitarismo libertario con una sensibilità tribale e pagana. SONNERMESCH non è solo musica, ma un manifesto mistico-artistico-filosofico che invita alla ribellione, alla ricerca interiore, e alla costruzione di un mondo nuovo lontano dalla cloaca della modernità e vicino alla costruzione di micro-comunità autonome di stampo sia anarchico che identitario.
Il cuore musicale del progetto batte in un territorio musicale inedito. Le influenze sono molteplici e contrastanti, proprio come i loro ideatori. Da un lato, c’è il richiamo ai maestri del neo-folk, come Death In June e Sol Invictus, con i loro arpeggi oscuri e i testi carichi di simbolismo. Dall’altro, si percepiscono le atmosfere cupe della new wave e della darkwave, con sintetizzatori pulsanti che sembrano evocare i Depeche Mode e The Cure nei loro momenti più malinconici.
Ma c’è di più: G. e C., entrambi con un passato nel macro universo rock-metal-punk, infatti non hanno rinunciato alle radici più brutali della loro formazione musicale, hanno scritto che sono musicisti piuttosto conosciuti nell’ambito underground, ma hanno sempre coltivato di nascosto la loro militanza politica, per questo si sono espressi in forma anonima e soprattutto con una mail temporanea (almeno inizialmente). In SONNERMESCH si sentono echi di death metal e black metal melodico, che irrompono nei brani come ondate di lava, creando un contrasto netto con le melodie eteree e ritualistiche. Il risultato è un suono che non appartiene a nessuna scena, ma che potrebbe crearne una propria.
I testi di SONNERMESCH sono un intreccio di filosofia e spiritualità. Parlano di un’umanità perduta, che deve tornare a una dimensione più autentica e tribale, ma senza cadere nelle trappole della modernità. Criticano aspramente sia il capitalismo globale, il marxismo totalitario, oltre che il nazionalismo sterile e l’anarchismo contaminato da scelte troppo lontane ad una idea che, almeno ad inizio secolo portava in auge, proponendo una visione radicale che unisce l’individualismo anarchico con una ricerca di appartenenza comunitaria.
Il gruppo Sonnermesch, seppur relativamente oscuro, si caratterizza per una produzione di testi che attraversa varie lingue, tra cui inglese, italiano, napoletano e tedesco, riflettendo la sua natura poliedrica e la sua capacità di abbracciare una serie di tradizioni culturali e filosofiche. La lingua come strumento di diffusione di idee è, in questo contesto, fondamentale per trasmettere un messaggio complesso che si interseca con diverse correnti di pensiero.
La mistica che pervade i testi del gruppo è alquanto ambigua e sfaccettata, in quanto si inserisce in una dialettica che oscilla tra visioni anarchiche e nazionaliste. Da un lato, la componente anarchica può essere letta nell’idea di un “uomo nuovo” che supera le strutture autoritarie, le gerarchie e le forme tradizionali di potere, ponendo l’accento sull’autonomia, la libertà e l’autosufficienza individuale, temi molto cari alla mistica anarchica che rifiuta qualsiasi forma di dominio. Dall’altro lato, la mistica nazionalista che emerge in alcuni testi si riflette in un ritorno alla forza primordiale della comunità e della nazione, intese come entità sacre e indistruttibili.
L’interconnessione tra queste due visioni apparentemente contrapposte si manifesta nella tensione tra la visione di un “uomo solare” che deve ascendere oltre la condizione umana, sia attraverso la propria liberazione interiore sia attraverso la creazione di un nuovo ordine sociale, che può essere interpretato come un ritorno a una potenza primordiale (tipicamente associata al nazionalismo) o come un cammino di emancipazione universale dell’umanità (più affine all’anarchismo).
La presenza di lingue diverse nei testi riflette anche un’intenzione di trasmissione di questi concetti mistici in ambiti culturali eterogenei, probabilmente al fine di espandere il messaggio e costruire un dialogo con diverse tradizioni ideologiche, senza vincolarsi a un unico contesto geopolitico o filosofico. La tensione tra i principi di liberazione e dominazione, tra l’individuo e la comunità, tra l’universale e il particolare, è al cuore della mistica dei Sonnermesch, e il loro lavoro diventa così un campo di forze in cui si cerca di conciliare la ricerca dell’evoluzione e la ricerca della sacralità, sia nell’individuo che nel collettivo.
Ecco una tracklist e una spiegazione dei brani del gruppo Sonnermesch, accompagnata da una breve interpretazione del significato di ciascuna traccia. I temi sono profondamente legati alla mistica, alla filosofia e alla politica, esplorando un ampio spettro di ideologie e simbolismi.
- Un Fiore D’Inverno
Dedicato al seppuku di Mishima
Questo brano si riferisce al famoso suicidio rituale del scrittore giapponese Yukio Mishima, simbolo di un estremo atto di lealtà e di disillusione con la modernità. La traccia esplora la tragica fine di Mishima come simbolo di resistenza a un mondo in crisi, ma anche come critica della società giapponese post-bellica, intrisa di materialismo e perdita di valori tradizionali.
- Blood Under Digital Sky
Dedicato all’incontro tra i due ragazzi che compongono il gruppo
Una riflessione sulla connessione tra i due membri del gruppo, probabilmente segnato da un destino che li ha uniti in un momento particolare, quasi come se fosse predestinato. Il titolo evoca l’idea di una realtà tecnologica che ha un impatto sul sangue umano, ma anche sull’intensità emotiva e spirituale di un incontro che segna una vita.
- The Sun Also Sets
Dedicato alle origini pagane e all’etenismo mistico di entrambi i membri
Questo brano è una riflessione sulla spiritualità pagana e sull’eterna ciclicità della natura. L’idea che “il sole tramonta” allude alla transitorietà della vita e al legame ancestrale con le forze naturali. Il testo esplora anche l’aspetto mistico ed esoterico del paganesimo, e come questo abbia influenzato profondamente le visioni dei membri del gruppo.
- Mystical Mechanics
Aspra critica alla società industriale, citando personalità come Unabomber
Una critica radicale alla modernità industriale e al progresso, evocando il pensiero di Ted Kaczynski (Unabomber), che denunciava la distruzione della vita umana e naturale attraverso la tecnologia. Questo brano riflette una visione distopica e critica della nostra società tecnologica, con richiami alla tensione tra l’uomo e la macchina.
- The Great Dichotomy
Parla del percorso filosofico e spirituale dei membri nel conoscersi e conciliarsi
Questa traccia esplora la crescita e il conflitto interiore dei membri del gruppo, un processo di conciliazione tra ideologie apparentemente opposte, culminando in un rifiuto dell’odio e della discriminazione. La “grande dicotomia” potrebbe riferirsi a una lotta interiore, alla ricerca di un equilibrio tra opposti ideologici, come l’anarchismo e il nazionalismo, ma anche una riflessione sull’evoluzione personale.
- Saluting The Sun In Ashes
Dedicato ai rituali di iniziazione verso un misticismo pagano e teosofico
Questo brano sembra celebrare un rito di passaggio mistico, un ritorno al paganesimo e all’esoterismo, in cui il “saluto al sole” rappresenta la connessione con una forza divina primordiale. Il fuoco e la cenere evocano il processo di purificazione e trasformazione che avviene durante l’iniziazione.
- Many Gods, No Master
Testo sull’unione di spiritualità pagana ed anarchismo
Un inno alla libertà spirituale, alla pluralità dei “divini” e alla fine della schiavitù ideologica e politica. Il titolo stesso suggerisce l’idea che non esista un unico padrone, né umano né divino, e che l’anarchismo si sposi bene con una visione spirituale pluralista e non gerarchica.
- Under The Skull, The Black Banner and the Circle-A
Traccia sull’ideologia del gruppo accomunata dal colore nero, caro sia al nazionalismo che all’anarchismo.
Il nero, simbolo di morte, ma anche di resistenza e rivoluzione, è un tema ricorrente in questa traccia. “Skull” (teschio) evoca l’immagine della morte, mentre il “black banner” e il “Circle-A” (simbolo anarchico) richiamano il rifiuto di qualsiasi autorità oppressiva, incarnando l’ideologia di lotta contro il potere.
- Omaggio alle tribù
Traccia sul tribalismo e sull’esaltazione della società tribale
Una riflessione sulla struttura tribale della società, vista come una forma più pura e naturale di organizzazione rispetto alla società moderna. Questo brano esalta il valore della comunità, della connessione con la terra e le radici, rifiutando l’individualismo atomizzato della civiltà contemporanea.
- Nun veg, ma sent
Traccia in napoletano sulla percezione e sulle tradizioni
In dialetto napoletano, il testo esplora le tradizioni locali e la percezione del mondo, mescolando simbolismo locale con temi universali. Il dialetto aggiunge un senso di autenticità e radicamento, mentre la riflessione riguarda la forza della tradizione e della percezione sensoriale come veicolo di saggezza.
- Weiteres
Questo brano in tedesco utilizza una serie di simboli anarchici, facendo riferimento alla “NRK” come abbreviazione di “Anarchy” (la parola “anarchia” in inglese, detta rapidamente), e introduce vari simboli anarchici come la rosa nera, il Jolly Roger (bandiera dei pirati), e il croce nera. La traccia esplora l’iconografia anarchica e il suo legame con le tradizioni rivoluzionarie e la lotta contro l’oppressione.
12. Il Rosso Sangue Nero dei Templari
Questa traccia si immerge nella leggenda del Sacro Graal, reinterpretandola attraverso una lente che mescola misticismo, simbolismo pagano e anarchismo. Il “Rosso Sangue Nero” dei Templari è un richiamo alla dualità tra il sangue, che rappresenta la vita e la lotta, e il nero, simbolo di morte, ma anche di resistenza e di rifiuto dell’autorità. L’interpretazione del Graal in questo contesto diventa anche un atto di riconquista della propria libertà e spiritualità, un ritorno alle origini pagane e a un ideale di sacralità che non è imposto dall’esterno, ma che nasce dal profondo dell’individuo. La traccia parla quindi di una spiritualità rivoluzionaria, che si libera dal giogo delle religioni istituzionalizzate, e si rifà a una ricerca mistica che è tanto personale quanto collettiva, radicata nella tradizione ma rivisitata in chiave moderna e libertaria.
Questa tracklist riflette un viaggio attraverso ideologie radicali e spiritualità mistiche, esplorando temi come la libertà, la lotta contro il sistema, il ritorno a una forma di spiritualità pagana, e la ricerca di un’identità collettiva. Ogni traccia sembra incapsulare un aspetto della filosofia e della visione del mondo del gruppo Sonnermesch, e la combinazione di diverse lingue e simboli rafforza l’idea di un movimento che abbraccia una varietà di tradizioni e concetti.
Dopo tutte queste chiacchiere forse vorreste ascoltare qualcosa giusto? Non ancora! Abbiamo recentemente ricevuto alcune demo di questo progetto musicale, unito a tutta la spiegazione e materiale che ha costituto davvero una fonte per scrivervi ed introdurvi questo concetto.
Sia l’aspetto musicale che mistico del progetto ci ha colpito profondamente, tanto da avviare discussioni immediate su una potenziale collaborazione con la nostra etichetta “L’Arte Produce”.
Il concept che emerge da queste tracce è tanto audace quanto affascinante, intrecciando tematiche di mistica, anarchismo, identitarismo, spiritualità pagana e simbolismi occulti. La proposta musicale si distingue per la sua unicità, affrontando argomenti filosofici e spirituali con un’intensità rara.
Per questo motivo, abbiamo deciso di avviare una collaborazione con l’artista per far uscire questo progetto sotto l’etichetta della nostra associazione. Crediamo fermamente nel potenziale di questa proposta, che non solo arricchisce il panorama musicale, ma stimola anche una riflessione profonda sui temi trattati. Siamo entusiasti di vedere come questa collaborazione si evolverà e di contribuire alla diffusione di un progetto che spinge i confini della musica e della filosofia.
Intanto vi ringraziamo per la lettura, rinnovandovi di seguire Vault Lab per altre recensioni.
Gli artisti preferiscono preservare il loro anonimato per questo motivo mi hanno fornito immagini generate da IA
