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Recensione: dream or memory? di missing scenes

Il nuovo album di missing scenes, dream or memory?, in uscita il 10 gennaio 2025 per Varia Records, rappresenta un’esperienza sonora che esplora i confini tra realtà e sogno, ispirata alla bellezza sfuggente delle memorie e delle percezioni. Questo progetto, guidato da R. Hunter, continua a evolversi in direzioni affascinanti, proponendo un viaggio atmosferico che incanterà i fan di Coil, Abul Mogard e Biosphere.

Dream or memory? è un disco che emana un senso di magia e malinconia, tratto dalla forte ispirazione dei lavori visivi di Akira Kurosawa, in particolare Dreams. Le tracce del disco evocano quelle immagini oniriche e vivide: dai ciliegi in fiore ai mulini ad acqua, dai corvi di Van Gogh ai misteri naturali della foresta. Questa ispirazione cinematografica si intreccia perfettamente con le composizioni, che sembrano vere e proprie vignette sonore, ciascuna con la propria trama e atmosfera.

Il percorso dell’album si articola in quattro tracce che compongono una narrazione sonora ipnotica. La title track, dream or memory?, apre con paesaggi sonori eterei e una sensazione sospesa, mentre le percussioni di Steve Lyman aggiungono un ritmo sottile, arricchendo la tessitura senza mai predominare. Naturally occurring brushstrokes evoca la natura in movimento, come dipinta da pennellate musicali, e si sente l’influenza del sound design accurato di Hunter, che qui utilizza registrazioni ambientali per creare un ambiente intimo e realistico.

Una delle tracce più poetiche è you fear closing your eyes for darkness, but would you want a night so bright you cannot see the stars?, il cui titolo lungo e contemplativo riflette l’essenza della composizione: un confronto tra il conforto della luce e il mistero del buio. Lyman torna a contribuire con una batteria meditativa, che conferisce un ritmo pulsante a una traccia ricca di nostalgia e tensione.

Infine, time we’ve lost to wakefulness chiude l’album con una malinconia avvolgente. La presenza dei campioni naturali, catturati da Hunter nei suoi viaggi tra Vancouver e il deserto dell’Arizona, conferisce un senso di perdita e riflessione, creando un finale che lascia l’ascoltatore in uno stato di contemplazione sospesa.

La produzione di dream or memory? è un lavoro attento e dettagliato, registrato nello studio personale di Hunter e poi mixato con maestria da Theo Howarth in Inghilterra. La masterizzazione, curata da Jori Apedaile, perfeziona ogni elemento con equilibrio. La copertina, progettata da Sjøli Design, cattura visivamente l’essenza del progetto con immagini eleganti e criptiche, perfette per questo album di nicchia che invita a una riflessione profonda.

Nel complesso, dream or memory? è un’opera avvolgente e stratificata, capace di trasportare chi ascolta in un mondo fatto di sfumature sonore e ricordi indistinti. È un’esplorazione dell’ambiguità tra sogno e realtà, un progetto che invita a perdersi nell’infinito gioco della percezione. R. Hunter continua a dimostrare il suo talento per la creazione di soundscape memorabili, offrendo un disco che merita attenzione per la sua profondità e la sua bellezza.

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