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Recensione di Detritus – The Breedling

Il secondo album di Chris Spalton, alias The Breedling, intitolato Detritus e pubblicato il 6 settembre 2024 tramite Wrong Speed Records, è un viaggio sonoro che affonda nelle profondità oscure della storia e del folklore. Spalton, noto come artista visivo di Norfolk, traduce qui le sue capacità narrative in musica, creando un’opera che esplora temi di brutalità, folklore inquietante e ambienti rurali decadenti. Se il suo debutto, Irukandji, si distingueva per un approccio libero e istintivo, Detritus appare come una naturale progressione: più strutturato e tematicamente coeso, senza perdere la primitività e l’energia che caratterizzano il suo stile.

Le otto tracce del disco non sono brani tradizionali, ma piuttosto “blocchi” sonori che evocano storie di orrori antichi, miti dimenticati e tragedie rurali. Dai brutali decapitamenti in The Duchess fino alle atmosfere tetre di Slaughter At Stonea, ogni brano sembra essere un collage sonoro che invita l’ascoltatore a scavare nei recessi più oscuri del folklore britannico. L’album sembra raccontare storie reali e immaginarie, mescolando realtà e fantasia in un ambiente sonoro che richiama artisti come The Bug, Scorn, e Haxan Cloak. La lentezza e la spazialità sono strumenti fondamentali per costruire tensione, ricordando le atmosfere cinematografiche di registi come Ben Wheatley.

Le sonorità sono spesso crude e spettrali, creando un senso di inquietudine e disorientamento. La produzione, magistralmente curata, permette a ogni elemento di emergere con chiarezza, mantenendo comunque un senso di mistero e oscurità. La traccia Recede | Reveal chiude l’album con un’atmosfera sospesa tra la realtà e l’illusione, lasciando l’ascoltatore con una sensazione di incompiutezza, come se le storie narrate non fossero destinate a una risoluzione felice.

In sintesi, Detritus è un’opera d’arte musicale che rifiuta di essere incasellata in un solo genere. Brutale, astratto, ma profondamente evocativo, l’album è una narrazione sonora oscura che vive sotto la superficie del paesaggio rurale britannico, esponendo le sue verità nascoste e le sue paure primordiali. Un lavoro destinato a lasciare il segno, particolarmente apprezzato da chi è alla ricerca di atmosfere potenti e suggestive.

Per i fan di narrazioni musicali sperimentali e atmosfere cupe, Detritus è un album da non perdere.

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