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Imaginal Cells – “Black Snake”

Con il singolo “Black Snake”, in uscita l’8 ottobre 2024, i Imaginal Cells offrono un’esperienza musicale epica che unisce il potere del prog rock e del metal classico, trasportando l’ascoltatore in un viaggio che è tanto musicale quanto politico. Questo nuovo brano, che anticipa l’attesissimo album “Purified” previsto per novembre, è una riflessione potente sui temi della giustizia sociale, ispirata dalle proteste di Standing Rock contro il controverso oleodotto.

“Black Snake” si apre con un riff martellante e possente, che richiama alla mente l’impatto immediato di band come Iron Maiden e Metallica. La traccia si sviluppa con un crescendo di intensità, come una chiamata alla battaglia contro il “serpente nero”, metafora del gasdotto e delle forze distruttive contro cui i nativi americani si sono battuti. La sezione strumentale di metà brano si trasforma in una parentesi psichedelica, evocando le atmosfere eteree dei Pink Floyd, per poi culminare in una spettacolare esplosione finale che mescola potenza e precisione tecnica.

I fan di brani complessi e dalle lunghe strutture troveranno in “Black Snake” tutto ciò che amano del prog e dell’art rock: cambi di tempo dinamici, sezioni strumentali intricate e un senso di narrazione musicale che ricorda le migliori opere di band come Dream Theater e Megadeth. Tuttavia, c’è anche un richiamo ai classici del metal, con riff oscuri e aggressivi che bilanciano l’aspetto più etereo del brano.

Il messaggio sociopolitico è altrettanto potente quanto la musica. I Imaginal Cells, in linea con band come Rage Against The Machine, usano la loro musica come veicolo di protesta e riflessione, in questo caso contro le ingiustizie legate alle questioni ambientali e ai diritti dei nativi. “Black Snake” non è solo una canzone, ma una dichiarazione, un invito ad affrontare i “serpenti neri” del mondo moderno.

Dal punto di vista sonoro, il brano è un omaggio al rock classico, con toni organici e una produzione che richiama l’estetica degli album leggendari degli anni ’70. Le chitarre di Jimmy Caterine e Pete Crane sono incisive, creando trame sonore dense e stratificate, mentre la batteria di Steve Hambruch fornisce un ritmo incalzante e preciso. Il cantante Ethan Foxx riesce a bilanciare forza e melodia, rendendo i testi ancora più incisivi. Il tocco finale di Eric Barker ai sintetizzatori dona al pezzo quella sfumatura spaziale e psichedelica che lo rende un’esperienza sonora completa.

In conclusione, “Black Snake” è un brano che dimostra la maturità e l’ambizione di una band che sa come bilanciare potenza e profondità. È una canzone destinata a lasciare il segno, sia per i fan del prog rock che per quelli del metal, e rappresenta un’importante anticipazione di ciò che “Purified” promette di offrire. I Imaginal Cells si affermano come una forza musicale capace di coniugare sonorità epiche con un messaggio forte e urgente.

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