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Recensione di Nocktum – “Poltergeist”

“Poltergeist”, il brano di debutto del progetto Nocktum, è una coinvolgente incursione nei suoni post-punk, new wave e gothic, che mescola atmosfere oscure e riflessive con una tensione emotiva palpabile. Nato all’inizio del 2024, Nocktum è l’espressione personale di un musicista italiano che utilizza la musica come canale per sfogare e trasmettere le proprie emozioni, e “Poltergeist” riflette questa necessità interiore.

Il brano evoca immediatamente i toni malinconici e decadenti tipici della new wave anni ’80, richiamando band come The Cure e Joy Division, con linee di basso pulsanti e chitarre eteree che costruiscono un’atmosfera inquietante. L’estetica gothic è evidente non solo nelle sonorità, ma anche nelle liriche cupe che esplorano sentimenti di alienazione e fantasmi del passato, simbolici di lotte interiori non risolte. La produzione minimale ma efficace lascia spazio all’intensità emotiva della voce, che trasmette un senso di urgenza e vulnerabilità, enfatizzando il carattere introspettivo del progetto.

Poltergeist non cerca di essere un prodotto commerciale o una hit da classifica, e questa autenticità emerge chiaramente. L’obiettivo di Nocktum non è la fama, ma la necessità di creare musica che abbia un significato personale. Proprio per questo, il brano riesce a stabilire un contatto intimo con l’ascoltatore, invitandolo a entrare in un mondo sonoro cupo ma sinceramente umano.

Con Poltergeist, Nocktum dimostra il potenziale di costruire una comunità attorno a questa sensibilità musicale e al messaggio di condivisione e auto-espressione. Sebbene il progetto sia agli inizi, il brano lascia intravedere una promettente evoluzione, e sarà interessante vedere come questa voce emergente del panorama post-punk italiano riuscirà a crescere e trovare il suo pubblico.

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